Come si sceglie il miglior pellet
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Come si sceglie il miglior pellet

L’utilizzo dell’energia ha avuto incrementi esponenziali nell’ultimo secolo tant’è che il consumo mondiale di fonti primarie di energia è triplicato dal 1960 ad oggi; inoltre le stime indicano che tale trend di crescita possa rimanere inalterato anche nei prossimi decenni di questo secolo e che quindi la domanda di energia sia destinata a raggiungere livelli non più sostenibili, con un ritmo di crescita di circa l’1,5% annuo.

Tali ipotesi sono avvallate da importanti fattori quali la continua crescita della popolazione mondiale (si prevede che, dai circa 6 miliardi attuali, si arrivi agli 8 miliardi intorno al 2020), l’aumento del livello di vita nei paesi industrializzati e il crescente fabbisogno di energia dei paesi in via di sviluppo.

Attualmente circa il novanta per cento della produzione energetica mondiale è garantita dall’uso di risorse non rinnovabili che causano l’emissione di sostanze inquinanti. Questo implica non solo problemi di natura ambientale, ma pone un serio interrogativo sulla sostenibilità di questi ritmi di crescita di consumo e di sfruttamento delle risorse della Terra. Si deve inoltre considerare la questione, non di poco conto, che le fonti fossili sono concentrate in aree limitate del nostro continente e che spesso tali zone sono caratterizzate da situazioni geopolitiche instabili.

Lo scenario sopra illustrato ha fatto sì che le “problematiche energetiche” abbiano rivestito un forte interesse mediatico, che si è concretizzato nell’organizzazione di numerosi convegni sul tema, nonché nello spazio sempre maggiore cui è stato dedicato da parte dei media. Questa situazione genera nei governi e nei cittadini motivate preoccupazioni, sia perché le risorse energetiche oggi più utilizzate sono limitate, sia perché le tecniche necessarie per il loro utilizzo causano inquinamento ambientale e alterano l’equilibrio ecologico del pianeta. Ne segue che, attualmente, una delle principali preoccupazioni dei governi in fatto di risorse energetiche sia la ricerca di fonti alternative a quelle tradizionali, possibilmente non inquinanti e non esauribili, oltre al risparmio energetico.

A tal proposito, sono stati avviati negli ultimi trent’anni, ed accelerati nell’ultimo decennio, numerosi programmi per la ricerca di nuove tecnologie per la produzione di energia da fonti “pulite” e “rinnovabili”, cioè da fonti che riducono l’emissioni di inquinanti e che sono, almeno in teoria, inesauribili. Si parla, così, di energia eolica, da biomasse, idrica, geotermica e solare, più genericamente chiamate “Fonti Energetiche Rinnovabili”.

Nell’ambito delle energie rinnovabili, sopra elencate, le biomasse possono ricoprire un ruolo preminente nella rimodulazione dell’attività agricola in particolare per quello che concerne l’utilizzo di alcuni sottoprodotti per la produzione di energia.


Cos’è il pellet

Il pellet di legno è un combustibile di origine vegetale che sta prendendo sempre più piede sia per quanto riguarda il riscaldamento domestico che per uso industriale.
Nato dall’esigenza di riutilizzare gli scarti della lavorazione del legno, si ottiene essiccando e pressando la segatura a cui poi viene data la forma di piccoli cilindri che hanno un diametro che varia dai 6 ai 10 mm ed una lunghezza che va da 1,5 a 3 cm.

E’ importante sapere che:

  • non è scontato che il pellet sia fatto con la polpa del legno, infatti troppo spesso viene utilizza anche la corteccia, finendo con l’abbassare il livello qualitativo del pellet;
  • non è scontato che il legno utilizzato sia “vergine”, ossia “non trattato chimicamente”, infatti spesso si utilizza legno di recupero trattato ad esempio con vernici ed impregnanti;

Per pellet si intende un “biocombustibile omogeneo di forma cilindrica, con un diametro variabile tra i 5 ed i 10 mm ed una lunghezza di 15÷30 mm; prodotto mediante compressione a secco di rifili e di materiale fine (segatura) di residui legnosi non contaminati prodotti direttamente dall’agricoltura oppure dalle segherie e dalle industrie di lavorazione del legno”.

Il pellet è nato come la “forma sotto la quale era possibile somministrare agli animali alimenti di varia natura nello stesso momento”. Quindi le prime macchine pellettatrici furono studiate proprio per trattare farine alimentari di varia natura ma non materiale legnoso. Solo dal 1800 iniziarono a svilupparsi e a migliorare i metodi per la compressione del legno. Tuttavia, l’utilizzo del pellet come combustibile è molto più recente. Negli USA ha avuto inizio tra la fine degli ani ’50 e l’inizio degli anni ’60.

Poi, la crisi energetica di portata mondiale, sopravvenuta negli ani ’70, ha accelerato la ricerca imperniata sul pellet. In Canada e negli Stati Uniti, tra il 1977 ed il 1978, sorsero oltre 30 insediamenti industriali per la compressione di derivati industriali della lavorazione del legno. Negli anni ’80 l’influenza americana arrivò anche in Europa, specificatamente in Svezia, dove venne edificato un impianto di vaste dimensioni in una posizione centrale del paese (45.000 t/anno) e progettati oltre 70 stabilimenti analoghi. Lo scopo era quello di ottenere calore ad un costo finanziario ed ambientale minore rispetto a quello di petrolio e carbone16.

I primi passi verso il miglioramento della tecnologia caratterizzante la fase finale della filiera del pellet, ossia quella relativa allo strumento responsabile della combustione, furono ancora una volta opera degli Stati Uniti. Proprio qui, infatti, fu inventata la stufa a pellet, la quale raggiunse la Svezia nel 1987 dando un energico impulso allo sviluppo dei bruciatori per le caldaie alimentate a pellet16.
Dalla Svezia il pellet ha, poi, raggiunto altri Paesi Europei quali la Germania, l’Austria, la Svizzera, la Finlandia, mentre in Italia è arrivato solo recentemente.

Il pellet di legno è un combustibile di origine vegetale che sta prendendo sempre più piede sia per quanto riguarda il riscaldamento domestico che per uso industriale.
Nato dall’esigenza di riutilizzare gli scarti della lavorazione del legno, si ottiene essiccando e pressando la segatura a cui poi viene data la forma di piccoli cilindri che hanno un diametro che varia dai 6 ai 10 mm ed una lunghezza che va da 1,5 a 3 cm.
Il pellet non contiene, o non dovrebbe contenere, alcun tipo di additivo nè collante, in quanto è la stessa lignina contenuta nella segatura a fungere da collante.

Il pellet può essere certamente considerato un combustibile ecologico, non solo perchè non contiene additivi chimici ma anche perchè la quantità di CO2 sprigionata nella combustione è la stessa quantità di CO2 che la pianta ha immagazzinato durante il processo di crescita. E’ inoltre, al contrario dei combustibili fossili, una risorsa inesauribile e rinnovabile: infatti, oltre che essere ottenuto dalla lavorazione di materiali di scarto dell’industria del legno, il pellet può essere realizzato con legni provenienti da coltivazioni arboree frutto di accurate pianificazioni forestali; nuove piante andranno quindi continuamente a sostituire quelle abbattute andando così a costituire un circolo virtuoso.

Un secondo vantaggio rispetto ai combustibili fossili è la convenienza economica: a parità di calore sviluppato il pellet è molto conveniente e consente un congruo risparmio; grazie inoltre alla flessibilità di impostazioni delle stufe che ne ottimizzano la combustione ed utilizzando altissime temperature, il pellet viene bruciato per intero producendo un quantitativo minimo di residui (cenere).

Il pellet è anche sempre di più usato per la facilità di trasporto e di gestione: essendo generalmente confezionato in sacchi da circa 15 kg il pellet è facilmente movimentabile praticamente da chiunque; richiede uno spazio relativamente ridotto per lo stoccaggio, al contrario della legna, ed è anche un combustibile pulito perchè i sacchi in cui è contenuto (generalmente di polietilene) non consentono la fuoriuscita di segatura o frammenti di materiale.

I vantaggi offerti dal riscaldamento con le stufe a pellet sono notevoli e vanno dal risparmio energetico, alla pulizia dell’ambiente fino al risparmio economico. Di seguito abbiamo raccolto alcuni punti che determinano un vantaggio reale nell’utilizzo del pellet per le stufe.

La convenienza del PELLET è data principalmente dal suo basso costo e sopratutto dalla sua alta resa calorica, questa però dipende dalla qualità del legno utilizzato per la sua produzione: il PELLET migliore è quello ottenuto dal legno vergine soprattutto di Faggio e Abete, deve essere liscio, compatto e lucido.
E’ comodissimo da usare, è estremamente leggero e compatto, e ha un costo molto basso rispetto agli altri combustibili.

Proprio per le sue caratteristiche, il PELLET, può essere immagazzinato anche in grande quantità in ambienti o silos, con una unica precauzione: quella di mantenere il PELLET asciutto perché teme l’umidità

  •     Il pellet è più economico dei tradizionali combustibili, infatti a parità di calore prodotto il pellet è assai meno caro del gasolio o del metano;
  •     Il pellet è una risorsa rinnovabile perchè prodotto con scarti della lavorazione del legno o con il legno stesso;
  •     Il pellet è un combustibile rispettoso dell’ambiente in quanto le sue emissioni di Co2 sono pressochè nulle;
  •     Dal punto di vista logistico il pellet è facile da trasportare e immaggazzinare, al contrario di quanto avviene con la legna;
  •     I residui della combustione sono assai limitati e riducono così le problematiche legate al loro smaltimento. In particolare, le ceneri possono essere riutilizzate come fertilizzante per piante e fiori;
  •     Per lo stesso motivo anche la pulizia e la manutenzione delle stufe a pellet è facilitata;
  •     I pellets non contengono additivi chimici aggiunti in fase di lavorazione e sono pertanto completamente atossici; Il riscaldamento a pellet è assolutamente sicuro perchè non richiede tubi del gas o bombole che oltre ad essere ingombranti costituiscono un pericolo;
  •     Gli impianti a pellet non emettono ne fumi ne odori;
  •     Le stufe a pellet non sprigionano monossido di carbonio, gas terribile, inodore, insapore, incolore ma spesso mortale.

Fonti: pellet-blog.it /

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